pascoloveritiero
2008-02-14 16:34:51 UTC
Ok, grazie della risposta Zardoz. Vorrà dire che riposterò i messaggi del
buon Silvano anche qui da newsland.it, visto che da NNTP.it
misteriosamente non si riesce più ad accedere:
I FURBETTI DEL 'GOHONZINO'
Parte Prima
Nel Capitolo 2, inoltre, incontriamo i 500 monaci arroganti che se ne
andarono girando le spalle al Buddha; ma il Buddha insegnò che anche
questi monaci sarebbero diventati dei Buddha. Questo è lo spirito del
Buddha e di tutti i suoi insegnamenti, ed è il cuore autentico e la forza
trainante del Sutra del Loto. Questa stessa compassione è ciò che Nichiren
Daishonin abbracciò ed incoraggia tutti noi ad abbracciare. Se affermiamo
di credere, studiare, e praticare il Sutra del Loto e poi facciamo una
guerra di 12 anni con preti e credenti della nostra scuola dorigine, per
non menzionare latteggiamento negativo verso altri buddisti o gruppi
religiosi che non appartengono alla tua fazione o credenza, allora non
possiamo dire realmente di possedere lo stesso spirito del Buddha. E
anche altamente anti-sociale e distruttivo: qualcosa che il nostro mondo,
oggi, non può sostenere .
Rev. Shoryo Tarabili, Nichiren Shu
da: http://www.nichirenshueuropa.com/SokaShoshu.html
partendo da questa importante affermazione del rev. tarabili della
nichiren shu (riguardo alla soka gakkai), si potrebbe pensare, qualora si
volesse seguire un 'comportamento buddista spiritualmente corretto', che
ogni critica - rivolta soprattutto ad altri buddisti o ad organizzazioni
buddiste - sia sempre poco ben vista, sinanco poco corretta. e mi pare
giusto. però, visto che la soka gakkai (e tutti i suoi membri e tutti i
suoi responsabili e tutti i suoi vertici), contravvenendo a qualunque
principio buddista, si ostina a declamare il proprio filone
filosofico-religioso l'UNICA VIA per la salvezza dell'uomo e dell'umanità,
scansando e ghettizzando tutti gli altri credi buddisti, inclusi i
movimenti che si rifanno a nichiren - che tra loro hanno sempre mantenuto
buoni rapporti - imitando e continuando in tal modo l'atteggiamento
autoritaristico della nichiren shoshu, e come conseguenza a tale
comportamento essendo la soka gakkai rifiutata come movimento buddista da
tutte le organizzazioni buddiste internazionali, incluso il dalai lama, e
considerandomi io simpatizzante buddista, nonché frequentatore di gruppi
soka e praticante per più di due anni, mi auto-autorizzo a continuare con
gioia la discussione.
bene. è notorio che nella soka gakkai (come ho detto in precedenza
denominata a torto s.g.i.) tutti i responsabili e i ministri di culto
vietino o comunque consiglino di non andare a leggere tutte le "cazzate"
scritte in rete. è vero, molte cose scritte nel web riguardo alla soka
gakkai sono e possono apparire maldicenze: molte sono testimonianze
superficiali, alcune sembrano scritte da bambini a cui hanno rubato la
cioccolata, molte citano fonti molto poco attendibili e via dicendo. però,
purtroppo, esiste anche una vasta letteratura telematica le cui fonti sono
impossibili da controbattere. mi riferisco ai siti giornalistici più
importanti, ai siti delle organizzazioni buddiste più importanti, a
riferimenti a testi di studiosi emeriti, ad autorità religiose
insospettabili, ecc. ecc.
ma tutti i membri, i responsabili ex-membri e i vertici volpini e
truffaldini, i quali formano tutti insieme "i furbetti del gohonzino",
continuano incessantemente, come moderni e magici don chisciotte, a non
vedere, a non sentire e a non parlare. questo atteggiamento settario,
omertoso, mafioso, intollerante, clientelare, nepotista, razzista e
classista mi sprona a continuare incessantemente la mia bonaria caccia.
tutto ciò, lo ammetto, anche per rabbia accumulata nel corso della mia
esperienza nella soka (oddio che ho detto!), ma, soprattutto, per sete di
giustizia, per intolleranza nei confronti dell'ipocrisia, nei confronti
del fascismo, nei confronti del libero mercato, nei confronti della
politica guerrafondaia, nei confronti di un buonismo spiritualista - che
da un lato, si fa paladino di ideali di giustizia altissimi, e,
dall'altro, alimenta il capitalismo, la corruzione, in più, riportando il
proprio paese di origine a riabbracciare il bellicismo - debellato dalla
fine della seconda guerra mondiale - e, non solo non fa nulla per
impegnarsi a favore dell'abolizione della pena di morte, ma, complice del
suo partito politico, perpetua ed alimenta l'atteggiamento e le tendenze
nazional socialiste.
ricapitolando:
1.
abbiamo detto e constatato, ed è ormai incontrovertibile, che la soka
gakkai è entrata in politica praticamente e di fatto da più di
quarant'anni ["... Nel novembre del 1964 la "Soka Gakkai" compiva il passo
decisivo dando vita al "Komeito" (Partito dell'Onestà di Governo) e
affidandone la direzione a Koji Harashima. Ma poichè la Costituzione
giapponese proibisce che le religioni esplichino attività politiche, la
"Soka Gakkai" annunciava che il Komeito doveva essere considerato come un
organismo del tutto indipendente dalla setta buddista, ricorrendo così ad
un altro espediente per mascherare la sua mostruosa crescita...", A. Del
Boca, I figli del sole. Mezzo secolo di nazi-fascismo nel mondo, in
collaborazione con M. Giovana, Feltrinelli, Milano 1965, da:
http://kritika.freewebsites.com/ko.htm], inoltre: "... Secondo il mensile,
questa interferenza da parte di un gruppo religioso è inedita nella storia
moderna della politica giapponese. In che modo Komeito sta facendo valere
le sue posizioni all'interno del governo? Nei fatti: ha sostenuto l'invio,
molto contestato, delle truppe di autodifesa in Iraq, ed è favorevole alle
riforme economiche neoliberiste. Posizioni che sembrano lontane dallo
spirito dei fondatori, interessati alla difesa della costituzione
pacifista e all'armonia sociale...", sekai, giugno 2004, da:
http://www.internazionale.it/cartoli..._id=127&oid=48 . in italia la soka
gakkai 'ci sta provando' dai tempi del governo berlusconi (vedi articolo
di annamaria rivera, docente di antropologia a bari, apparso su "il
manifesto" il 2 dicembre 2002:
http://www.scmc.it/ForumERM/Docs/pdf...oManifesto.pdf) e ci sta riuscendo
oggi con il 'caso enzo cursio' (vedi:
http://www.sokarinnovamento.it/cronopolitica3.html), per non parlare poi
dell''incidente melandri', al kaikan di roma del giugno di quest'anno,
2007 (vedi: http://www.sokarinnovamento.it/melandri2.html). quindi, da un
lato, la soka entra prepotentemente nel capitalismo acquistando società
finanziarie, alberghi, holding ecc. (le società e i politici di fazione
soka in giappone in genere portano lo stemma soka o usano i colori soka
per rendersi riconoscibili al pubblico; tutto documentato sui siti
giapponesi, e basta chiederlo a un qualunque giapponese), favorisce il
pensiero liberista, incrementa il pericoloso riemergere del nazionalismo
nipponico, appoggia l''intervento pacifista' in medio oriente,
partecipando, com'è giusto che sia, ai 'giochi' dell'onu.
2.
a) secondo la mia esperienza come praticante all'interno della soka
gakkai, e secondo l'esperienza di molti altri, posso affermare che:
l'organizzazione della soka gakkai è verticistica. i membri devono
ubbidire al proprio capogruppo; i capogruppo ai responsabili; e i
responsabili ai vertici. e ciò è indiscusso, anche se forse il termine
'ubbidire' è improprio. ma è vero che all'interno della soka la linea da
seguire è sempre una: quella che parte dall'alto. a questa regola non si
può MAI contravvenire. le indicazioni dei vertici devono sempre essere
seguite alla lettera.
b) lo studio degli insegnamenti avviene spesso (nella maggior parte dei
casi) sempre piuttosto superficialmente. questo perchè ai capogruppo e ai
responsabili viene attribuita tale carica in 'modo casuale'. ovvero, la
casualità dipende dal grado di obbedienza e di fedeltà ai vertici
perpetuatasi nel corso degli anni, e non dalla loro preparazione.
oltretutto, tale indiscussa preparazione si rifa a traduzioni della soka
gakkai molto poco attendibili e a discorsi del presidente ikeda, il quale
sembra più interessato a pubblicizzare la sua figura, attraverso banali
leggi di marketing di berlusconiana memoria, affiancandosi spesso e
volentieri a figure come martin luther king e gandhi, o evocando imprese
di imperatori e di condottieri come napoleone (un po' come tutti i
visionari che si rispettino).
3.
abbiamo visto come il 'buddhismo' della soka gakkai si differenzi da tutti
gli altri buddismi esistenti ed esistiti al mondo. a tal punto da poter
pensare che in realtà il buddhismo della soka sia tutt'altra cosa, o, per
i più temerari, che gli altri buddismi non valgano nulla... come ho già
riportato sopra. oh, signore.
per ora mi prendo una pausa: nell'intanto aspetto vostri illuminanti
commenti, e una mano a proseguire il lungo trattato che faremo insieme ed
in allegria, ricapitolando (senza riferimenti al 'capitolo') di volta in
volta le nostre interessanti conclusioni. documentate.
non vogliono conoscere né il bene, né il male e pretendono di avere
scoperto in sé stessi lessere senza modi Molti che sembrano spirituali
sono presi da queste idee e diventano peggio dei demoni...
H.De Lubac, Amida, in Aspetti del buddismo, Jaka book, Milano 1979, pag.
307
un saluto onnicomprensivo,
s.
P.S.: La discussione è viva e vegeta anche su:
http://www.janula.it/gente/forummostra.php?cod=33&offset=0
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=389346&page=3
http://www.giapponegiappone.it/index.php?option=com_fireboard&Itemid=26&func=view&id=166567&catid=31
http://sokagakkai.splinder.com/post/13446097#comment-42689828
buon Silvano anche qui da newsland.it, visto che da NNTP.it
misteriosamente non si riesce più ad accedere:
I FURBETTI DEL 'GOHONZINO'
Parte Prima
Nel Capitolo 2, inoltre, incontriamo i 500 monaci arroganti che se ne
andarono girando le spalle al Buddha; ma il Buddha insegnò che anche
questi monaci sarebbero diventati dei Buddha. Questo è lo spirito del
Buddha e di tutti i suoi insegnamenti, ed è il cuore autentico e la forza
trainante del Sutra del Loto. Questa stessa compassione è ciò che Nichiren
Daishonin abbracciò ed incoraggia tutti noi ad abbracciare. Se affermiamo
di credere, studiare, e praticare il Sutra del Loto e poi facciamo una
guerra di 12 anni con preti e credenti della nostra scuola dorigine, per
non menzionare latteggiamento negativo verso altri buddisti o gruppi
religiosi che non appartengono alla tua fazione o credenza, allora non
possiamo dire realmente di possedere lo stesso spirito del Buddha. E
anche altamente anti-sociale e distruttivo: qualcosa che il nostro mondo,
oggi, non può sostenere .
Rev. Shoryo Tarabili, Nichiren Shu
da: http://www.nichirenshueuropa.com/SokaShoshu.html
partendo da questa importante affermazione del rev. tarabili della
nichiren shu (riguardo alla soka gakkai), si potrebbe pensare, qualora si
volesse seguire un 'comportamento buddista spiritualmente corretto', che
ogni critica - rivolta soprattutto ad altri buddisti o ad organizzazioni
buddiste - sia sempre poco ben vista, sinanco poco corretta. e mi pare
giusto. però, visto che la soka gakkai (e tutti i suoi membri e tutti i
suoi responsabili e tutti i suoi vertici), contravvenendo a qualunque
principio buddista, si ostina a declamare il proprio filone
filosofico-religioso l'UNICA VIA per la salvezza dell'uomo e dell'umanità,
scansando e ghettizzando tutti gli altri credi buddisti, inclusi i
movimenti che si rifanno a nichiren - che tra loro hanno sempre mantenuto
buoni rapporti - imitando e continuando in tal modo l'atteggiamento
autoritaristico della nichiren shoshu, e come conseguenza a tale
comportamento essendo la soka gakkai rifiutata come movimento buddista da
tutte le organizzazioni buddiste internazionali, incluso il dalai lama, e
considerandomi io simpatizzante buddista, nonché frequentatore di gruppi
soka e praticante per più di due anni, mi auto-autorizzo a continuare con
gioia la discussione.
bene. è notorio che nella soka gakkai (come ho detto in precedenza
denominata a torto s.g.i.) tutti i responsabili e i ministri di culto
vietino o comunque consiglino di non andare a leggere tutte le "cazzate"
scritte in rete. è vero, molte cose scritte nel web riguardo alla soka
gakkai sono e possono apparire maldicenze: molte sono testimonianze
superficiali, alcune sembrano scritte da bambini a cui hanno rubato la
cioccolata, molte citano fonti molto poco attendibili e via dicendo. però,
purtroppo, esiste anche una vasta letteratura telematica le cui fonti sono
impossibili da controbattere. mi riferisco ai siti giornalistici più
importanti, ai siti delle organizzazioni buddiste più importanti, a
riferimenti a testi di studiosi emeriti, ad autorità religiose
insospettabili, ecc. ecc.
ma tutti i membri, i responsabili ex-membri e i vertici volpini e
truffaldini, i quali formano tutti insieme "i furbetti del gohonzino",
continuano incessantemente, come moderni e magici don chisciotte, a non
vedere, a non sentire e a non parlare. questo atteggiamento settario,
omertoso, mafioso, intollerante, clientelare, nepotista, razzista e
classista mi sprona a continuare incessantemente la mia bonaria caccia.
tutto ciò, lo ammetto, anche per rabbia accumulata nel corso della mia
esperienza nella soka (oddio che ho detto!), ma, soprattutto, per sete di
giustizia, per intolleranza nei confronti dell'ipocrisia, nei confronti
del fascismo, nei confronti del libero mercato, nei confronti della
politica guerrafondaia, nei confronti di un buonismo spiritualista - che
da un lato, si fa paladino di ideali di giustizia altissimi, e,
dall'altro, alimenta il capitalismo, la corruzione, in più, riportando il
proprio paese di origine a riabbracciare il bellicismo - debellato dalla
fine della seconda guerra mondiale - e, non solo non fa nulla per
impegnarsi a favore dell'abolizione della pena di morte, ma, complice del
suo partito politico, perpetua ed alimenta l'atteggiamento e le tendenze
nazional socialiste.
ricapitolando:
1.
abbiamo detto e constatato, ed è ormai incontrovertibile, che la soka
gakkai è entrata in politica praticamente e di fatto da più di
quarant'anni ["... Nel novembre del 1964 la "Soka Gakkai" compiva il passo
decisivo dando vita al "Komeito" (Partito dell'Onestà di Governo) e
affidandone la direzione a Koji Harashima. Ma poichè la Costituzione
giapponese proibisce che le religioni esplichino attività politiche, la
"Soka Gakkai" annunciava che il Komeito doveva essere considerato come un
organismo del tutto indipendente dalla setta buddista, ricorrendo così ad
un altro espediente per mascherare la sua mostruosa crescita...", A. Del
Boca, I figli del sole. Mezzo secolo di nazi-fascismo nel mondo, in
collaborazione con M. Giovana, Feltrinelli, Milano 1965, da:
http://kritika.freewebsites.com/ko.htm], inoltre: "... Secondo il mensile,
questa interferenza da parte di un gruppo religioso è inedita nella storia
moderna della politica giapponese. In che modo Komeito sta facendo valere
le sue posizioni all'interno del governo? Nei fatti: ha sostenuto l'invio,
molto contestato, delle truppe di autodifesa in Iraq, ed è favorevole alle
riforme economiche neoliberiste. Posizioni che sembrano lontane dallo
spirito dei fondatori, interessati alla difesa della costituzione
pacifista e all'armonia sociale...", sekai, giugno 2004, da:
http://www.internazionale.it/cartoli..._id=127&oid=48 . in italia la soka
gakkai 'ci sta provando' dai tempi del governo berlusconi (vedi articolo
di annamaria rivera, docente di antropologia a bari, apparso su "il
manifesto" il 2 dicembre 2002:
http://www.scmc.it/ForumERM/Docs/pdf...oManifesto.pdf) e ci sta riuscendo
oggi con il 'caso enzo cursio' (vedi:
http://www.sokarinnovamento.it/cronopolitica3.html), per non parlare poi
dell''incidente melandri', al kaikan di roma del giugno di quest'anno,
2007 (vedi: http://www.sokarinnovamento.it/melandri2.html). quindi, da un
lato, la soka entra prepotentemente nel capitalismo acquistando società
finanziarie, alberghi, holding ecc. (le società e i politici di fazione
soka in giappone in genere portano lo stemma soka o usano i colori soka
per rendersi riconoscibili al pubblico; tutto documentato sui siti
giapponesi, e basta chiederlo a un qualunque giapponese), favorisce il
pensiero liberista, incrementa il pericoloso riemergere del nazionalismo
nipponico, appoggia l''intervento pacifista' in medio oriente,
partecipando, com'è giusto che sia, ai 'giochi' dell'onu.
2.
a) secondo la mia esperienza come praticante all'interno della soka
gakkai, e secondo l'esperienza di molti altri, posso affermare che:
l'organizzazione della soka gakkai è verticistica. i membri devono
ubbidire al proprio capogruppo; i capogruppo ai responsabili; e i
responsabili ai vertici. e ciò è indiscusso, anche se forse il termine
'ubbidire' è improprio. ma è vero che all'interno della soka la linea da
seguire è sempre una: quella che parte dall'alto. a questa regola non si
può MAI contravvenire. le indicazioni dei vertici devono sempre essere
seguite alla lettera.
b) lo studio degli insegnamenti avviene spesso (nella maggior parte dei
casi) sempre piuttosto superficialmente. questo perchè ai capogruppo e ai
responsabili viene attribuita tale carica in 'modo casuale'. ovvero, la
casualità dipende dal grado di obbedienza e di fedeltà ai vertici
perpetuatasi nel corso degli anni, e non dalla loro preparazione.
oltretutto, tale indiscussa preparazione si rifa a traduzioni della soka
gakkai molto poco attendibili e a discorsi del presidente ikeda, il quale
sembra più interessato a pubblicizzare la sua figura, attraverso banali
leggi di marketing di berlusconiana memoria, affiancandosi spesso e
volentieri a figure come martin luther king e gandhi, o evocando imprese
di imperatori e di condottieri come napoleone (un po' come tutti i
visionari che si rispettino).
3.
abbiamo visto come il 'buddhismo' della soka gakkai si differenzi da tutti
gli altri buddismi esistenti ed esistiti al mondo. a tal punto da poter
pensare che in realtà il buddhismo della soka sia tutt'altra cosa, o, per
i più temerari, che gli altri buddismi non valgano nulla... come ho già
riportato sopra. oh, signore.
per ora mi prendo una pausa: nell'intanto aspetto vostri illuminanti
commenti, e una mano a proseguire il lungo trattato che faremo insieme ed
in allegria, ricapitolando (senza riferimenti al 'capitolo') di volta in
volta le nostre interessanti conclusioni. documentate.
non vogliono conoscere né il bene, né il male e pretendono di avere
scoperto in sé stessi lessere senza modi Molti che sembrano spirituali
sono presi da queste idee e diventano peggio dei demoni...
H.De Lubac, Amida, in Aspetti del buddismo, Jaka book, Milano 1979, pag.
307
un saluto onnicomprensivo,
s.
P.S.: La discussione è viva e vegeta anche su:
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